5 avril 2012
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MONACO, esposizione all'AIAP UNESCO di Monaco : Gianni Della Rossa
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La pittura di Gianni Della Rossa pone al centro la figura umana, talora data per assenza in paesaggi
dove l’occhio coglie situazioni transitorie, sospese nell’aura dello sguardo. Dipinge seguendo un’attenta figurazione, che
nell’intento realistico sa valicare i limiti della rappresentazione per raccontare tensioni incontenibili nel perimetro chiuso dell’opera.
Si accosta adulto alla ricerca artistica, che si precisa nella dedizione alla pittura quando, poco
più che quarantenne, inizia a frequentare lo studio di Aldo Ghirardello. Ma il ricordo primo dell’agire pittorico rimanda
all’infanzia dell’artista che ha memoria del suo disegnare e disegnare ancora, in un procedere fatto di attenzione, emozione, necessità. E’ l’infanzia forse il luogo di una tensione prima che si
tramuta oggi in una decifrazione del reale che parte dallo sguardo e che, nell’amore per la realtà, il dettaglio, le simmetrie, conduce
a brani ove precisione dal dato naturale opera scarti, offre smottamenti improvvisi, introduce a situazioni impreviste e imprevedibili, dettate da una precarietà densa di
sospensione.
E’ il difetto fisionomico nel ritratto, suggerito appena, è l’imperfezione della simmetria o ancora
il lieve stridere cromatico a dire l’incerto cui la pittura di G.D.R. si rivolge.
In questo gioco dolce e duro la tecnica diviene questione affatto secondaria catalizzando le
possibilità sottili di un dire bene-educato, ma per alcuni versi inquieto e tagliente. Della Rossa pone il disegno quale fondamento di un
operare lento e preciso, che costruisce con occhio fotografico immagini nette. Interviene allora il colore che steso con pazienti velature dichiara l’identità pittorica dei singoli brani.
Nel tempo l’assunto iper-realistico viene ricercato con toni più morbidi.
“L’ossessione per l’illusionismo realistico dei primi lavori si stempera in questa fase della mia
pittura a favore di un tratto più sciolto e interpretativo; per come la vedo io, è l'espressione di una maggiore sicurezza e padronanza
della tecnica nel mettere su tela l'elaborazione poetica dell'immagine.” Così dice l’artista che oggi, a 53 anni di età, riflette sulla sua pittura, intravedendo nel suo procedere il valore della padronanza
tecnica congiunto ad una libertà nuova.
Questo raccontano i brani presenti nella personale di Montecarlo, ove Gianni Della Rossa espone dopo
esperienze che lo hanno messo in luce nella sua terra friulana. Si alternano ritratti e vedute che compongono quell’universo
che l’artista stesso così descrive: “Quando affronto il ritratto di una persona cara o la composizione di uno scorcio baciato dalla luce - la mia materia prima sul piano poetico - il tentativo è di
elaborare, trattenere, salvare dall'effimero qualcosa di irripetibile. Quando ricreo uno sguardo, cerco letteralmente di far
rivivere l'insondabile profondità emotiva interiore che vi sta oltre, quella del soggetto visto attraverso i miei occhi. Se ciò accade, oltre che per me anche per lo spettatore, ho raggiunto lo
scopo”.
Francesca Agostinelli
Published by royalmonacoriviera
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ARTE & CULTURA