10 novembre 2012
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L’Italia ha aderito alla Tobin Tax
L'Italia, dopo l'incontro dell'Ecofin del 9 ottobre 2012 in Lussemburgo, ha aderito ufficialmente alla Tobin Tax, la tassa sulle transazioni finanziarie.
Una decisione importante, attesa da tempo, vista la sua portata che ha fatto discutere moltissimo, soprattutto nei Paesi dell'area euro. Una causa che era stata “sposata” con forza da Nicolas
Sarkozy, l'ex presidente della Repubblica francese. Con l'adesione dell'Italia è potuta partire la cooperazione rafforzata sulle transazioni finanziarie, poiché essa si può attuare solo se vi
partecipa almeno un terzo degli Stati membri dell'Ue (9 su 27).
Prima dell'Italia avevano aderito solo otto Paesi membri; ora, assieme all'Italia, hanno aderito anche Slovacchia e Spagna, per cui di fatto è stato
superato il numero minimo di Paesi necessari per avviare la cooperazione e costruire le basi affinché la tassazione sulle transazioni finanziarie internazionali diventi un assunto di tutta
l'UE.
Come si può intuire, sono in gioco enormi interessi di natura economica, ma anche valori fondamentali come l'equità impositiva, che soprattutto in questa
lunghissima crisi economica è divenuta una priorità assoluta per le democrazie cosiddette “mature”. Gli oneri della crisi economica, infatti, devono essere pagati anche da chi specula
enormemente su operazioni finanziarie che, come si ricorderà, hanno innescato (nel 2008) la crisi globale che ha sconvolto la vita di milioni di cittadini.
La Tobin Tax, come era prevedibile, ha suscitato polemiche, in alcuni casi anche accese, fomentate dagli ambienti (speculatori) finanziari che chiamati a
pagare la tassa sulle transazioni paventano il disinvestimento e il calo drastico dei listini di borsa. Reazioni per altro prevedibili che tuttavia non hanno trovato riscontro nella prasi
quotidiana: gli sbalzi e gli scompensi, come sappiamo, sono determinati per ora da altri fattori. In realtà è un passo importante per permettere uno sviluppo ancorato alle reali esigenze dei
cittadini. Infatti, la Tobin Tax, che deve il suo nome al premio Nobel per l'economia James Tobin che la propose nel 1972, con la tassazione sulle transazioni finanziarie si prefigge di
stabilizzare i mercati valutari penalizzando le speculazioni valutarie a breve termine. L'aliquota proposta per tale tassazione internazionale oscillerebbe tra lo 0,05% e l'1%.
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