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GIORNALISTI. MAZZUCA (Pdl):
"RIFORMA BIPARTISAN PER
RIDARE FIATO all'ORDINE".
Il 2 agosto decisione IN
COMMISSIONE CULTURA
della CAMERA
e IN SEDE LEGISLATIVA.
UNA LAUREA QUALSIASI - I praticanti in possesso di titolo di studio non inferiore al diploma di laurea triennale non sono tenuti a sostenere l'esame di cultura generale, - di cui al settimo comma
dell'articolo 33 della legge 69/1963 -, ai fini dell'iscrizione al Registro.
PUBBLICISTI DOPO UNA PROVA ORALE – L’iscrizione all’Albo subordinata anche al «superamento di un esame di cultura generale».
CONSIGLIO NAZIONALE: sarà formato da 60 giornalisti professionisti e da 30 pubblicisti.
Roma, 1 agosto 2011. «Domani, 2 agosto, approda alla Camera, in commissione Cultura, che delibererà in sede legislativa, la riforma
dell'Ordine dei giornalisti di cui sono relatore». Lo annuncia Giancarlo Mazzucca, deputato del Pdl e componente della commissione, parlando di norme «bipartisan» in grado di venire incontro alle
richieste dei giornalisti. «La riforma - spiega Mazzuca in una nota - servirà a snellire e a modernizzare il Consiglio nazionale che, a quasi cinquant'anni dal varo (la 'legge Gonellà del 1963),
appare obsoleto, burocratizzato e costoso. Con la riduzione dei componenti del massimo organo dell'Ordine e con regole più chiare per l'iscrizione delle nuove leve, riusciremo a rendere tutta la
struttura più snella e moderna». «Molti addetti ai lavori mi chiedono, in questi giorni, che senso abbia approvare la riforma - continua il relatore del provvedimento - quando si fa sempre più
pressante la necessità - e il tema è stato dibattuto anche prima dell'ultima manovra finanziaria - di eliminare gli Ordini e di liberalizzare tutte le professioni, dagli avvocati, ai notai e agli
stessi giornalisti. Intendiamoci, sono anch'io favorevole a voltare definitivamente pagina, ma mi chiedo: con tutte le spinte corporative che ancora ci sono, quando sarà possibile compiere
davvero la 'rivoluzione del mestierè? Mi sembra che si stia ripetendo quanto si registra per l'abolizione delle Province: tutti, a parole, la vogliono, ma nessuno la fa. In attesa della
liberalizzazione delle professioni, l'Ordine dei giornalisti procede con il fiatone: ha cinquant'anni, ma ne dimostra molti di più. E, allora, ecco la nostra piccola riforma 'bipartisan' -
conclude - che viene incontro alle richieste degli addetti ai lavori, i giornalisti». (ANSA).
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